Rapporto FNC 2019: chi sono e quanto guadagnano i commercialisti italiani?
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Giunto alla dodicesima edizione, il Rapporto sull’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili fotografa lo stato della categoria dei consulenti fiscali in Italia.
I commercialisti italiani in cifre
Il rapporto diffuso dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti rileva come nonostante la battuta d’arresto subita dall’economia italiana durante lo scorso anno, il numero di commercialisti ed esperti contabili nel nostro paese abbia continuato a crescere, seppur lentamente. Gli iscritti all’Albo all’inizio del 2019 erano 118.639, con un incremento di 306 unità (+0,3%) rispetto all’anno precedente, nonostante un calo (-3,5%) delle nuove iscrizioni durante il 2018.
Per quanto riguarda la componente femminile, il rapporto evidenzia un lento ma progressivo aumento: le donne rappresentano ora il 32,8% degli iscritti, con una crescita del +4,5% rispetto a dieci anni fa. Tuttavia i giovani sotto i 40 anni sono ancora solo il 18,4% degli iscritti, quasi la metà rispetto al 2008, quando ammontavano al 29,9% del totale.
Quanto guadagnano gli esperti fiscali in Italia?
Il parametro che più riflette la recente fase di stallo economico, evidenziata anche dall’ultima indagine OCSE, è sicuramente quello che riguarda i redditi: nel 2018 il reddito professionale medio dei commercialisti è stato pari a 59.429 euro, rimanendo praticamente invariato (+0,3%) rispetto a quello registrato nel 2017, nonostante l’aumento sia del PIL nominale (+1,7%) che del PIL pro-capite (+1,9%). Il rapporto puntualizza anche che, se si tiene conto dell’inflazione, i redditi dei commercialisti hanno perso in media l’11,9% del loro valore rispetto a quelli rilevati dieci anni fa, nel 2008. Cresce invece del 1,1% il reddito mediano, corrispondente alla media dei redditi della fascia maggioritaria della categoria, che ha raggiunto nel 2019 i 33.461 euro. Un segnale che il rapporto registra come positivo, nella prospettiva di una riduzione della diseguaglianza fra i redditi.
Come cambia la mappa della professione
Sempre in tema di riduzione delle diseguaglianze di reddito, il rapporto evidenzia un’interessante inversione di tendenza sui dati relativi alle diverse aree geografiche del paese. Scomponendo il tasso di crescita dello 0,3% del reddito medio, si scopre che è calato nel Nord del paese (-0,1%) ed è invece cresciuto al Centro (+1,1%) e al Sud (+1,5%). I dati mostrano anche una riduzione del tradizionale divario fra Nord e Sud in termini di abitanti per iscritto, passato da -96 a -87 nel corso dell’ultimo anno. Tuttavia, nonostante il dato positivo, gli autori del rapporto sottolineano che il divario abitanti/iscritti è rimasto comunque elevato nelle regioni del Sud e influenza ancora significativamente il mercato dei servizi professionali degli esperti contabili. Un’analisi dei dati relativi al reddito mediano mostra infatti come l’aumento del 1,1% nel reddito mediano nazionale si traduca in un +1,3% al Nord e in un meno incoraggiante -1,7% al Sud. Il reddito mediano del Sud è dunque solo il 42% di quello del Nord, con il divario massimo osservato fra i 24.083 euro di reddito mediano in Calabria rispetto ai 107.170 del Trentino Alto-Adige.
Più welfare e migliori servizi online
Dal settore degli esperti fiscali arrivano tuttavia anche notizie positive, a partire da quelle che riguardano la previdenza e il welfare: nel 2018 gli iscritti alle due Casse di previdenza di categoria, la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti (CNPADC) e la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Ragionieri (CNPR), sono cresciuti dell’1,2%.
La crescita nel numero di iscritti è anche dovuta alle recenti iniziative promosse dalla Cassa dei Commercialisti a favore degli assistiti, fra cui la possibilità di beneficiare gratuitamente della polizza sanitaria base per i tirocinanti che scelgono di effettuare la pre-iscrizione. La CNPADC ha anche attivato una serie di servizi online che consentono di gestire telematicamente pratiche come il riscatto della laurea, del servizio militare e del tirocinio, le ricongiunzioni, l’indennità di maternità e tutti i trattamenti pensionistici.
L’evoluzione della professione e le sfide di domani
Sul tema dei mutamenti in atto nella categoria professionale dei commercialisti la Fondazione Nazionale aveva già delineato le tendenze principali in un’analisi pubblicata a settembre 2018. Secondo i risultati dell’indagine, la professione dell’esperto contabile sta evolvendo sempre più marcatamente verso forme meno strutturate che garantiscono una più flessibile gestione degli orari e dei progetti. Allo stesso tempo sta aumentando significativamente il tasso di specializzazione, che rappresenta un’importante risorsa per affrontare la crescente competizione del mercato del lavoro.
Per quanto concerne gli ostacoli all’esercizio della professione creati dalla recente recessione, il rapporto sottolinea che sarà necessario «trasformare la minaccia in opportunità facendo leva sul ruolo di una professione che occupa una posizione fondamentale, essenziale e strategica nell’economia del paese». E che il settore della consulenza fiscale sia di importanza cruciale per l’economia italiana lo dimostrano i numeri: oltre quattro milioni e mezzo di imprese assistite, per un gettito fiscale complessivo pari a 134 miliardi di euro.