Ufficio pet-friendly: più produttivi e soddisfatti con gli amici a quattro zampe

Ufficio pet-friendly: più produttivi e soddisfatti con gli amici a quattro zampe

  • Gestione dell'ufficio

Molteplici studi hanno dimostrato che la compagnia di un animale aiuta ad affrontare meglio la vita lavorativa, eppure ancora solo l’8% delle aziende permette o incoraggia la presenza di cani negli ambienti di lavoro.

Fra gli adepti dell’ufficio dog-friendly si trovano molti dei giganti dell’economia digitale come Google e Amazon e alcune delle più note multinazionali, fra cui Nestlé, che permette ai dipendenti di portare con sé il proprio cane già dal 2015. All’interno del quartier generale londinese della compagnia i cani possono accompagnare gli impiegati nei meeting che si tengono in speciali sale riunioni dog-friendly e sgranchirsi le zampe all’aperto nell’area verde che l’azienda ha dedicato loro, anche se pare passino la maggior parte del tempo a sonnecchiare accanto alla scrivania del padrone e mordicchiare i giocattoli di plastica messi a disposizione dalla compagnia.

 

Oltre al ritorno di immagine dato dall’essere stata una delle prime compagnie pet-friendly (Nestlé possiede infatti anche il noto marchio di cibo per animali Purina), l’azienda ha sperimentato anche una serie di inaspettati benefici dopo l’introduzione degli animali domestici: dal miglioramento del clima in ufficio, alla maggiore coesione e cooperazione fra colleghi. Risultati simili si sono avuti anche nel nostro paese, dove Mars Italia da ormai sette anni ha aperto i propri uffici ai cani dei dipendenti, con risultati così positivi che l’azienda ha dato il via a una campagna per promuovere i vantaggi di un ufficio dog-friendly.

 

Perché portare il cane in ufficio?

 

Secondo i risultati di uno dei primi studi sull’impatto della presenza dei cani sul lavoro, pubblicato nel 2012 da un gruppo di ricercatori della Virginia Commonwealth University, la presenza dei cani riduce lo stress. Nella compagnia manifatturiera statunitense che è stata oggetto della ricerca, i dipendenti a cui era permesso portare con sé il proprio cane mostravano minori livelli di stress e più soddisfazione nei confronti del proprio lavoro, rispetto a quelli che dovevano lasciare a casa il proprio amico a quattro zampe. Inoltre, la presenza di un cane in ufficio sembra avere un impatto positivo anche su chi non ne possiede uno: i ricercatori hanno infatti sottolineato che gli impiegati senza cane chiedevano spesso ai propri colleghi di poter portare fuori il cane al posto loro, creando così interazioni sociali che portavano a un clima di lavoro più amichevole e al tempo stesso incoraggiando l’attività fisica nei momenti di pausa.

 

La presenza di un cane promuove anche una migliore cooperazione fra le persone, come dimostrato da una ricerca condotta presso l’università del Michigan in cui i soggetti venivano divisi in quattro gruppi, con o senza cane, e impegnati in sfide di problem-solving. Gli autori dello studio hanno osservato una maggiore coesione e fiducia fra i membri dei gruppi in cui era presente un cane e hanno attribuito questo effetto alle emozioni positive suscitate dalla sua presenza. Oltre ad abbassare i livelli di stress e farci sentire più calmi, avere un cane vicino aiuta anche a contrastare le sensazioni di solitudine e isolamento, spingendoci a vedere gli altri in una luce più positiva.

 

L’importanza di una pet policy

Ma nonostante gli innegabili benefici di un ufficio dog-friendly, l’introduzione degli animali domestici in azienda dovrebbe sempre tenere in considerazione la presenza di persone allergiche ai cani o semplicemente non a proprio agio all’idea di condividere l’ufficio con un animale. Per questo è necessario, come ribadisce anche la guida al pet-friendly office di Mars Italia, che esistano aree rigorosamente vietate agli animali domestici: oltre agli ambienti in cui viene preparato e consumato il cibo, anche le aree di produzione e i laboratori di ricerca dovrebbero essere mantenuti pet-free, soprattutto per evitare che gli animali possano ferirsi o danneggiare dispositivi e apparecchiature. Per tutelare le persone che soffrono di allergie è inoltre indispensabile delimitare aree dedicate in cui sia vietato l’accesso ai cani e disporre di uno spazio per riunioni accessibile anche a dipendenti e clienti allergici o che semplicemente non gradiscono la presenza di cani.

 

Alcune delle compagnie che hanno aperto le proprie porte ai cani riportano anche piccoli problemi legati ai furti di cibo dai cestini della spazzatura e all’aggressività nei confronti di altri cani, elementi che possono contribuire a dare un’immagine meno professionale all’ufficio e all’azienda stessa. Tuttavia per evitare la maggior parte dei problemi legati al comportamento dei cani in ufficio, è sufficiente attenersi a una pet policy pensata per tutelare tanto gli animali quanto i dipendenti. Nestlé, ad esempio, sottopone ogni cane a un processo di valutazione (composto da questionari per il padrone, esami veterinari e un periodo di prova di tre mesi) prima di consentire l’accesso all’ufficio e richiede agli impiegati con cane di assumersi la responsabilità dei comportamenti del proprio animale domestico, anche a costo di allontanare il proprio amico a quattro zampe dall’ufficio in caso di lamentele da parte dei colleghi.