Stress da rientro? Trasformalo in energia per affrontare l’autunno!
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Il 10% degli italiani dichiara di soffrire di stress da rientro, ma la malinconia che accompagna la fine delle vacanze può essere trasformata in una riserva di energia per affrontare al meglio il ritorno in ufficio.
Lo stress da rientro
Settembre, tempo di riprendere il lavoro dopo le vacanze e affrontare gli impegni lasciati in sospeso durante l’estate. Tuttavia, per oltre sei milioni di italiani la fine delle vacanze può scatenare un complesso insieme di sintomi psicologici e fisici, che viene spesso indicato informalmente come stress da rientro. Pur non rappresentando una vera e propria patologia, questo particolare tipo di stress si manifesta principalmente con ansia, irritabilità e insonnia, a cui si accompagnano spesso anche un forte sensazione di disagio e spossatezza che possono, nei casi più gravi, finire per sfociare in patologie depressive.
Un po’ di malinconia e di malumore alla prospettiva del rientro in ufficio sono del tutto normali, ma quando si trasformano in ansia e si protraggono per più di qualche giorno, è il momento di correre ai ripari. Si può infatti imparare, non soltanto a superare senza difficoltà lo shock del rientro, ma anche a trasformare la fine delle vacanze in una sferzata di energia in grado di rendere più facile il ritorno alla vita quotidiana e lavorativa. Il benessere e la vitalità coltivati in vacanza possono infatti estendere i loro benefici ben oltre la data del rientro e diventare una vera e propria marcia in più per affrontare l’autunno.
Conservare la mentalità da vacanza
Il segreto per massimizzare l’effetto positivo delle ferie è riuscire a fare tesoro del tempo e delle esperienze vissute in vacanza. Uno dei motivi per cui i momenti di riposo ci fanno sentire più energici e positivi è che spesso rappresentano una delle poche occasioni in cui ci sentiamo autorizzati a occuparci del nostro benessere e coltivare le nostre passioni. Nel riprendere il lavoro dovremmo perciò impegnarci attivamente per mantenere viva questa ‘mentalità da vacanza’, per esempio investendo più tempo nella socialità e negli hobby.
In ferie si è in genere anche più aperti a nuove esperienze e nuove possibilità, che oltre a espandere le nostre prospettive stimolano la creatività e l’immaginazione. Al contrario, il ritorno al lavoro può invece rappresentare il ritorno a una routine monotona e poco stimolante, che può aggravare il malumore causato dalla fine delle ferie. Ma non c’è alcun motivo per rassegnarsi alla monotonia, basta cercare di mantenere la stessa apertura mentale nei confronti delle novità anche una volta tornati al lavoro: in questo modo potremmo scoprire nuove passioni, nuovi interessi e magari anche espandere i nostri orizzonti lavorativi.
Non perdere le buone abitudini
In estate la maggior parte di noi tende ad adottare abitudini e stili di vita più salutari rispetto al resto dell’anno: passiamo più tempo all’aria aperta, mangiamo più frutta e verdura di stagione e facciamo anche più attività fisica. Tutti questi fattori contribuiscono al benessere che associamo ai periodi di vacanza, ma possono aiutarci anche ad affrontare meglio gli impegni che ci aspettano al rientro in città. Purtroppo, nella pratica, il tempo dedicato allo sport e quello passato all’aria aperta sono spesso i primi a venir sacrificati al momento di tornare in ufficio, contribuendo ad aggravare ansia e malumori.
La soluzione? Sforzarsi attivamente per mantenere le abitudini salutari prese in vacanza anche una volta rientrati al lavoro. Non è necessario programmare escursioni settimanali fra le montagne: una semplice passeggiata quotidiana in campagna, o nel più vicino parco cittadino, può essere sufficiente ad alleviare ansia e stress e aiutarci a combattere sia lo stress del rientro che il grigiore della stagione autunnale.
Quando il malessere ha radici più profonde
Non tutte le manifestazioni di stress da rientro sono dovute all’incapacità di adattarsi al ritorno alla routine: a volte il motivo per cui tornare al lavoro scatena ansia e malumore sono le difficoltà o i problemi legati alla situazione lavorativa. Come spiega Chiara Ruini, professoressa di psicologia clinica dell’Università di Bologna, chi è motivato e soddisfatto dal punto di vista professionale ha meno difficoltà a riprendere l’attività lavorativa, perché la vede come un’occasione per esercitare le proprie competenze e ottenere gratificazioni. Al contrario, chi è scontento e insoddisfatto della propria situazione lavorativa vive con grande disagio il ritorno in ufficio, per via della pressione psicologica o professionale alla quale sa già che si troverà sottoposto.
In questi casi l’unica soluzione è identificare cosa rende la nostra situazione lavorativa così difficile: è il percorso professionale che abbiamo intrapreso a renderci insoddisfatti o è l’ambiente di lavoro nel quale ci troviamo attualmente? Le nostre difficoltà vengono dal lavoro in sé o dalle condizioni in cui ci troviamo a svolgerlo? Solo valutando con attenzione la situazione sarà infatti possibile intervenire per cambiarla e ritrovare la serenità e il benessere.