I sei archetipi di lavoratore dell’era post-Covid
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Un nuovo rapporto rivela come dalla pandemia siano emersi nuovi profili lavorativi, con priorità e necessità diverse. Tu a quale appartieni?
L’epidemia di COVID-19 ha completamente rivoluzionato il mondo del lavoro. I punti cardine di questa trasformazione sono stati smart working, flessibilità e autonomia. Ora uno studio redatto da Bain & Company, intitolato The Working Future, spiega come la pandemia ha cambiato non soltanto l’approccio al lavoro, ma anche il nostro modo di relazionarci alla vita lavorativa. Il dato più interessante che emerge dalla ricerca è che le circostanze legate alla pandemia hanno portato la maggior parte di noi a ripensare il proprio rapporto con il lavoro, sia come mezzo di sostentamento che come fonte di soddisfazione personale.
Il lavoratore medio non esiste
La ricerca svela infatti che a motivarci sul lavoro non è solo il compenso o lo status professionale, ma un più complesso sistema di fattori che dà origine a una grande varietà di profili lavorativi, tanto che è diventato sempre più difficile parlare del ‘lavoratore medio’.
Quali sono i fattori principali che determinano la nostra personalità lavorativa? Secondo gli analisti di Bain le dimensioni fondamentali che caratterizzano il nostro rapporto con il lavoro sono:
- Priorità: a cosa diamo la precedenza fra stabilità finanziaria, status e investimenti per il futuro?
- Rischio: quanti rischi siamo disposti ad assumerci? Siamo più a nostro agio in ambienti prevedibili o in mezzo a un flusso continuo di novità?
- Autonomia: quanta importanza diamo al sentirci in controllo della nostra vita professionale? Che peso diamo al lavoro di squadra?
- Realizzazione personale: quanto è legata al lavoro la nostra identità? Quanto è importante che il nostro lavoro abbia un impatto positivo sulla società?
La risposta a ciascuna di queste domande rivela non solo cosa ci motiva, ma anche cosa ricerchiamo e ci aspettiamo di trovare nella quotidianità dell’ambiente di lavoro. E può indicarci persino quale percorso professionale seguire per raggiungere la massima soddisfazione e il massimo benessere.
I sei archetipi di lavoratore
Sulla base delle interviste effettuate su oltre 20.000 lavoratori in 10 paesi diversi, fra cui l’Italia, i ricercatori hanno tracciato sei profili principali, ciascuno con punti di forza e debolezze specifiche.
Gli Operai (Operators) sono coloro che trovano significato e soddisfazione personale al di fuori del lavoro. A motivarli non sono le aspettative di carriera o il successo, per questo tendono a preferire ambienti professionali stabili e prevedibili. Punti forti: produttività, affidabilità, spirito di squadra. Punti deboli: mancanza di iniziativa e creatività.
Gli Altruisti (Givers) sul lavoro sono motivati dal desiderio di migliorare la vita degli altri, più che dal denaro o dal successo. Tendono a preferire settori come la medicina o l’istruzione, dove le loro capacità empatiche garantiscono loro una marcia in più. Punti forti: spirito di squadra, impegno, relazioni sociali. Punti deboli: scarso pragmatismo, pericolo di burnout.
Gli Artigiani (Artisans) sono guidati dalla curiosità e dal desiderio di migliorare. Nonostante aspirino ad essere riconosciuti per le loro capacità, questi lavoratori non sono schiavi dello status. Desiderano più di tutto poter scegliere autonomamente il percorso migliore per affinare le proprie capacità e preferiscono in genere lavorare da soli. Punti forti: dedizione, determinazione, capacità di problem-solving. Punti deboli: scarsa attenzione al gioco di squadra, mancanza di visione d’insieme.
Gli Esploratori (Explorers) sono motivati dall’amore per la scoperta e le novità, perciò tendono a scegliere professioni che li espongano a una gran quantità di esperienze diverse. Per gli Esploratori la libertà e l’autonomia sono i requisiti più importanti nella scelta del posto di lavoro e non sono spaventati dal passare da una carriera all’altra in cerca di nuovi stimoli. Punti forti: entusiasmo, motivazione, determinazione. Punti deboli: difficoltà con i piani a lungo termine, mancanza di costanza.
Gli Ambiziosi (Strivers) danno valore prima di tutto al successo e alla realizzazione professionale, sia in termini di status che di compenso. Questo tipo di lavoratore non ama il rischio e trova al contrario più facile tollerare incarichi ripetitivi, purché siano utili ai propri obiettivi di carriera o di stipendio. Punti forti: disciplina, trasparenza, affidabilità. Punti deboli: competitività eccessiva, scarso spirito di squadra.
Gli Innovatori (Pioneers) si identificano profondamente con il proprio lavoro e attraverso di esso mirano a cambiare il mondo. Spesso hanno piani a lungo termine e sono pronti a tutto per raggiungere il proprio obiettivo. Gli Innovatori non temono il rischio e sono pronti a fare grandi sacrifici per trasformare in realtà la propria visione. Punti forti: motivazione, energia, innovazione. Punti deboli: intransigenza, arroganza, mancanza di pragmatismo.
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