Smart working: ecco perché sempre più aziende preferiscono un ufficio virtuale
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Per chi avesse ancora dei dubbi: lo smart working porta dei vantaggi indiscutibili per tutti, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. Flessibilità è la parola d’ordine e le nuove soluzioni di uffici virtuali sono il futuro del business. Ma cosa si intende con smart working? Perché così tanti professionisti lo stanno scegliendo? Cerchiamo di analizzarne le caratteristiche nel dettaglio.
Cos’è lo smart working
Lo smart working, o telelavoro, è un modo di organizzare il lavoro che prevede la delocalizzazione del lavoratore dal datore di lavoro: questi ultimi non sono più vincolati a un luogo specifico, o comunque lo sono solo in parte, e possono accedere alla struttura operativa aziendale da spazi fisici situati al di fuori dell’impresa stessa. L’ufficio diventa quindi virtuale: non è più uno spazio concreto, ma si riduce a un insieme di funzionalità che vengono gestite a distanza grazie alle nuove tecnologie di comunicazione.
Dal punto di vista umano, lo smart working reintroduce nel mondo del lavoro una nuova dimensione. Un’interessante ricerca condotta dalla regione Lombardia definisce il lavoro mobile come una sorta di “ritorno al futuro”: l’attività professionale cerca una nuova collocazione nella vita privata dell’individuo e gli impegni lavorativi si incastrano nella sua quotidianità. È come se, nel ventunesimo secolo, sentissimo il bisogno di riavvicinare e sovrapporre nuovamente la nostra professione alla vita di tutti i giorni, alla ricerca di quella condizione lavorativa che ha accompagnato i nostri avi fino a qualche secolo fa. Basti pensare agli artigiani e alle botteghe, o ai professionisti di una volta, che esercitavano le loro attività tra le mura domestiche.
Negli ultimi anni, tra l’altro, le situazioni professionali che sfruttano le dinamiche del lavoro mobile sono aumentate in maniera esponenziale. Il 30% delle grandi aziende in Italia l’ha già introdotto, mentre, secondo uno studio di International Data Corporation, un terzo della forza lavoro dell’intera Europa occidentale sarà mobile entro il 2018.
Le ragioni dello smart working: ridurre i costi
Non deve sorprendere, quindi, che il mercato del lavoro stia evolvendo in questa direzione. In effetti lo smart working, oltre a migliorare la condizione dei dipendenti, consente alle aziende di aumentare la produttività e la qualità del lavoro e di ridurre i costi di gestione.
La delocalizzazione dell’attività lavorativa permette innanzitutto di ridurre i costi della produzione stessa. Il lavoro si organizza da remoto e non è necessaria l’esistenza fisica dell’ufficio. Soluzioni di uffici virtuali, servizi di segretariato esterno e sedi legali diventano il biglietto da visita dell’imprenditore e del professionista, e si incaricano allo stesso tempo di rappresentarlo. Eliminate le incombenze e i costi fisici, sarà più facile concentrarsi sull’organizzazione del lavoro vero e proprio e sugli investimenti.
I dipendenti, da parte loro, potranno lavorare da casa, in assoluta comodità, ricreandosi la loro condizione ideale. La tranquillità della propria abitazione permette anche ai lavoratori più esigenti di concentrarsi più facilmente, mentre anche i dipendenti più eccentrici potranno incrementare la creatività, lavorando con il sottofondo musicale preferito. Vedremo che le loro prestazioni non tarderanno a migliorare e la qualità dei servizi offerti aumenterà.
Smart working per tutti
Tra l’altro, la tecnologia sta rendendo il lavoro a distanza accessibile anche a figure che fino a poco tempo fa sembravano le più tipiche del lavoro industriale, come gli operatori di controllo, gli addetti alle vendite e all’assistenza tecnica, i promotori commerciali, gli informatici e gli addetti ai sistemi di telecomunicazione. Ma il fatto più sorprendente è che il modello del lavoro in remoto viene adottato sempre di più anche da quelle figure professionali più tradizionalmente legate al contatto faccia-a-faccia, come medici, avvocati, tecnici sanitari, insegnanti, psicologi e assistenti sociali.
I nuovi software di organizzazione aziendale e i sistemi di comunicazione sempre più veloci rendono infatti possibile un contatto diretto con pazienti e clienti che prima non era possibile. Basti pensare alla telemedicina, che offre supporto medico a distanza: un esempio è la cosiddetta second opinion, che consiste nel fornire un’opinione clinica a distanza, supportata da dati inviati ad un medico remoto che li analizza e li referta, producendo di fatto una seconda valutazione clinica su un paziente. Anche l’e-learning è una nuova soluzione in questo senso: piattaforme virtuali che offrono lezioni a distanza e consentono supporto e valutazioni effettive, come se ci si trovasse effettivamente in una classe di studio fisica. Sempre su questo filone, anche le consulenze legali online stanno avendo un notevole successo tra gli avvocati e gli studi legali italiani.
L’imprenditore e il professionista di oggi possono quindi permettersi di portare avanti la propria attività mantenendo sempre un contatto professionale con il pubblico, anche soltanto da un ufficio remoto. Una realtà, a quanto pare, molto più vicina alla nostra di quanto non sembri.