Silenzio, si lavora!

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L’eccessivo rumore è una delle lamentele più frequenti di chi lavora in ufficio: le conversazioni dei colleghi, il ronzio di computer e stampanti e gli squilli del telefono minano sia la concentrazione che il benessere dei lavoratori.

Il rumore negli uffici ha ormai raggiunto livelli tali da poter essere considerato vero e proprio inquinamento acustico. Basti pensare che il rumore rilevato negli uffici italiani si attesta fra i 50 e i 60 decibel, un valore di poco inferiore alla soglia dei 65 decibel indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come soglia di sicurezza.

Non solo una questione di concentrazione

L’esposizione prolungata a livelli eccessivi di rumore può avere significative ripercussioni sulla concentrazione, come dimostrano i risultati di uno studio pubblicato dal British Journal of Psychology che registrano una diminuzione della produttività di oltre il 60% in condizioni di rumore ambientale eccessivo. Ma non è soltanto la concentrazione a risentirne: gli effetti dell’inquinamento acustico nell’ambiente di lavoro riguardano anche il benessere psico-fisico degli impiegati.

In un rapporto della Commissione Europea, livelli elevati di rumore ambientale sono stati collegati a innalzamento della pressione sanguigna, disturbi cardiovascolari e dell’udito, oltre a un notevole aumento dei livelli di stress. Secondo le stime dell’OMS l’impatto dell’inquinamento acustico sul posto di lavoro costa agli stati dell’Unione europea oltre 40 miliardi di euro l’anno fra giorni di lavoro persi, ridotta produttività e spese sanitarie collegate a patologie derivanti all’esposizione prolungata ad ambienti di lavoro troppo rumorosi.

Un ufficio troppo rumoroso?

Sebbene esistano numerose soluzioni architettoniche e di arredo in grado di minimizzare il rumore ambientale, sono ancora pochissime le aziende che tengono conto di questo parametro durante la progettazione e la realizzazione dei propri uffici. E nonostante la disposizioni legislative in materia di sicurezza sul lavoro, la diffusione degli impianti di misurazione dei livelli di rumore è ancora molto limitata.

Come scoprire allora quali sono i livelli di inquinamento acustico nel proprio ufficio? Per fortuna, basta uno smartphone: il Sony Computer Science Lab di Parigi ha infatti realizzato un’applicazione open source chiamata NoiseTube, che si serve del microfono interno degli smartphone Android e iOS per rilevare i livelli di rumore di uffici e altri ambienti. Se i livelli rilevati superano i 65 decibel, è tempo di correre ai ripari!

Difendersi dall’inquinamento acustico in ufficio

Una delle soluzioni più pratiche per ridurre l’impatto del rumore ambientale è quella di usare cuffie anti-rumore in grado di cancellare i suoni provenienti dall’esterno. Nate per gli amanti della musica che desiderano minimizzare l’interferenza dei rumori ambientali durante l’ascolto dei propri brani preferiti, le cuffie anti-rumore sono perfette anche per schermare l’udito da livelli di rumore eccessivi in ufficio.

Tuttavia, poiché la musica può rappresentare una fonte di distrazione del tutto paragonabile all’eccessiva rumorosità degli ambienti, per contrastare il rumore di fondo dell’ufficio è consigliabile preferire alla musica il cosiddetto white noise o rumore bianco. Il rumore bianco è un particolare tipo di suono caratterizzato dall’assenza di periodicità nel tempo e da ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenze, che secondo uno studio dell’Università della British Columbia favorisce la concentrazione in coloro che sono costretti a lavorare in ambienti particolarmente rumorosi. Le applicazioni in grado di generare rumore bianco sono moltissime: prima fra tutte Noisli (disponibile per Android, iOS e in versione web) che raccoglie un vasto catalogo di suoni pensati per stimolare la produttività, seguita da Mynoise (disponibile per Android e iOS), che permette di personalizzare il suono generato per adattarlo alle proprie necessità.

L’inquinamento acustico può essere ridotto anche tramite la presenza di un maggior numero di piante in ufficio, che contribuiscono anche ad aumentare la produttività e il benessere sul posto di lavoro. A differenza di muri e pareti divisorie, che riflettono i suoni senza attutirli, le foglie delle piante possiedono qualità fonoassorbenti che le rendono capaci di assorbire e attenuare i rumori ambientali. Per proteggersi dal rumore eccessivo, le piante più indicate sono quelle dal fogliame denso e fitto, in grado di creare una vera e propria ‘barriera verde’ contro i rumori molesti, come lo spathiphyllum, il fico del caucciù e il ficus benjamin.