Remote networking: espandere la propria rete professionale anche da remoto
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Anche nell’era dello smart work e del distanziamento sociale è possibile continuare a coltivare la propria cerchia di contatti.
Il valore del networking per i professionisti
La capacità di allacciare relazioni all’interno del proprio settore è un prerequisito fondamentale per il successo e la crescita professionale. In primo luogo perché aiuta a espandere gli orizzonti lavorativi: che si tratti di allargare il parco clienti o di trovare un nuovo impiego, l’80% degli italiani dichiara infatti di affidarsi quasi esclusivamente alla propria cerchia di conoscenze, come evidenziato da un recente sondaggio di ISTAT. Anche per le aziende il passaparola sembra essere il mezzo preferito sia per cercare nuovi talenti da assumere che per trovare nuovi collaboratori esterni.
Maggiori opportunità di lavoro, quindi, per chi si dedica con impegno al networking, ma anche maggiori possibilità di confronto. Il dialogo con altri professionisti è di fatto un elemento chiave per espandere il proprio bagaglio di conoscenze e competenze, perché ci espone a nuove prospettive, provenienti però da persone che operano nello stesso ambito e che quindi hanno familiarità con le difficoltà e le sfide che caratterizzano il nostro specifico ambiente professionale.
Non dimentichiamo poi che i rapporti di carattere professionale sono anche un’importante occasione di socialità: che si tratti di uno scambio di opinioni durante una conferenza o di quattro chiacchiere di fronte a un caffè, allargare la propria rete di contatti permette di intrecciare relazioni che possono andare ben oltre la semplice componente lavorativa e arricchirci anche sul piano personale.
Networking in remoto?
La crescente diffusione dello smart work ha aperto nuove possibilità di incontro, grazie a realtà emergenti come gli spazi di coworking, ma spinge anche sempre più spesso a relazionarsi lavorativamente con gli altri tramite il telefono o il web. Una pratica che è diventata sempre più comune durante i recenti periodi di lockdown dovuti all’epidemia di Covid-19, quando le norme di distanziamento sociale adottate per prevenire i contagi hanno reso necessario trovare canali di comunicazione alternativi, rendendo contemporaneamente più difficile partecipare a fiere, conferenze ed eventi pensati per il networking.
Questo non significa che espandere la propria rete di conoscenze sia diventato più difficile, al contrario: è cresciuto significativamente il numero di persone che lavorano regolarmente da luoghi diversi dall’ufficio e sono perciò più abituate alla socializzazione in remoto. In più, le temporanee restrizioni di movimento e di socializzazione legate rendono la maggior parte di noi più propensi agli scambi informali anche nel contesto dei rapporti professionali. Tuttavia il networking da remoto richiede maggiore attenzione e pianificazione, perché rende necessario adottare una mentalità pro-attiva nei confronti della socializzazione e comporta il trasformare la ricerca di nuovi contatti in una pratica regolare.
Strategie per il remote networking
Proprio perché in questo contesto il networking richiede un impegno più consapevole e direzionato, l’approccio più efficace è quello di cominciare stilando una lista delle persone con le quali desideriamo stabilire un contatto. Può trattarsi di individui legati a particolari opportunità di carriera o di figure che ammiriamo per i loro successi lavorativi, ma anche di ex-colleghi o di individui con i quali ci piacerebbe semplicemente collaborare.
Cerchiamo poi di capire quale sia il migliore canale da usare per entrare in comunicazione: se apprezziamo i contenuti che un altro professionista pubblica tramite LinkedIn o blog, l’opzione migliore è aprire il dialogo con un commento o messaggio che riguardi proprio quegli argomenti. Se invece il nostro potenziale contatto è attivo principalmente sui social, meglio usare questi ultimi per tentare un approccio. Indipendentemente dal canale che sceglieremo di usare, è importante che il messaggio inviato non dia l’impressione di essere frutto di un impersonale copia-incolla, ma sia piuttosto l’espressione di un genuino interesse. Meglio evitare perciò le lusinghe o l’eccessiva formalità e concentrarsi piuttosto sul gettare le basi di un rapporto di fiducia e stima reciproche.
È consigliabile invece includere nel messaggio un invito a continuare la conversazione: possiamo porre domande che incoraggino il nostro interlocutore a risponderci o invitarlo direttamente a prendere un caffè virtuale tramite Zoom, Facetime o Facebook. Se non vogliamo che i nostri tentativi di comunicazione cadano nel vuoto, però, mostriamoci flessibili rispetto e rispettosi nei confronti degli orari e degli impegni dell’altro, senza pressarlo insistentemente per ottenere una risposta.
Dopo il primo scambio è fondamentale mantenere vivo il dialogo: una volta ricevuto un messaggio da parte di un nuovo contatto, imponiamoci di rispondere entro una settimana al massimo. Aggiungiamo pure un promemoria alla nostra to-do list per essere sicuri di non dimenticarlo: programmare la nostra risposta non rende lo scambio meno genuino, ma testimonia invece quanto teniamo a coltivare il rapporto.
Infine, la regola d’oro delle relazioni professionali (e non): lasciare a ciascun rapporto lo spazio e il tempo necessari a crescere ed evolversi, senza aver fretta di ottenere un ritorno personale.