Quando la diversità promuove l’innovazione e migliora i risultati    

Quando la diversità promuove l’innovazione e migliora i risultati    

  • Gestione dell'ufficio

Saper riconoscere e valorizzare le differenze individuali in ambito professionale garantisce enormi opportunità di crescita, oltre che una forte spinta innovativa.

La diversità è ricchezza

Che la diversità sul lavoro sia un valore aggiunto, è stato ormai confermato da molteplici studi. Non soltanto i team più eterogenei si sono rivelati più produttivi ed efficienti, ma gli individui che operano in ambienti lavorativi che valorizzano la diversità mostrano anche una maggior soddisfazione professionale e una maggiore aderenza ai valori aziendali. Uno degli studi più recenti, a cura del Boston Consulting Group, mostra chiaramente come la diversità sia uno dei requisiti necessari per stimolare l’innovazione, ma anche per favorire la crescita: i team caratterizzati da una maggiore diversità producono infatti profitti maggiori di quasi il 20% rispetto ai gruppi di lavoro meno diversificati.

Quando si parla di diversità in ambito lavorativo si tende spesso a concentrarsi sulle differenze di genere, di provenienza geografica o culturale, ma lo studio del BCG identifica ben quattro distinti parametri nei quali la presenza di una maggiore diversità è direttamente ricollegabile a una maggiore spinta innovativa. Oltre alle differenze culturali e alle differenze di genere, pesano infatti moltissimo anche le diverse esperienze lavorative accumulate e i diversi itinerari professionali seguiti nel corso della carriera. In altre parole: più diversificata è la forza lavoro, non solo dal punto di vista personale ma anche da quello professionale, migliori sono i risultati e le prospettive di crescita per le aziende.

Punti di vista differenti stimolano la creatività

Anche il più recente rapporto redatto sul tema da Forbes, identifica la diversità nell’ambiente di lavoro come «l’elemento chiave per l’innovazione e un requisito fondamentale per affermarsi nel mercato globale». Il motivo è semplice: la capacità di innovare non è altro che la capacità di trovare soluzioni creative a problemi che richiedono un approccio non convenzionale. L’accesso a una varietà di prospettive differenti moltiplica le possibilità: se infatti c’è un tratto che accomuna tutte le persone creative è proprio l’abilità di osservare il mondo da molteplici punti di vista e la disponibilità a valutare idee originali. L’incontro e la collaborazione con persone diverse non ci permette soltanto di venire in contatto con punti di vista differenti dal nostro, ma espande anche la nostra consapevolezza sulla varietà di prospettive e di approcci possibili alla vita, lavorativa e non. Il tipo di stretching  mentale necessario per considerare prospettive diverse è proprio il genere di esercizio in grado di stimolare la nostra creatività e permetterci di esplorare nuove idee, nuove possibilità e nuove soluzioni. 

Questo spiega anche perché non sono solo le diverse identità culturali o di genere ad avere un impatto sulla capacità di innovazione, ma anche quelle che riguardano la vita professionale. Soluzioni creative e strategie originali sono infatti spesso il frutto dell’incontro di persone con percorsi professionali dalle caratteristiche differenti. A partire dall’esperienza: quando si tratta di strategie innovative, l’intuizione originale di un collega con meno esperienza può rivelarsi altrettanto efficace di quella di un collaboratore con una lunga storia professionale. Allo stesso modo, un dipendente che ha recentemente cambiato percorso lavorativo può trovare la soluzione creativa sfuggita al collega con una vasta esperienza nel settore.

 

Riconoscere il valore della diversità in ufficio

Investire nel creare team di lavoro eterogenei produce risultati che vanno ben oltre la semplice spinta all’innovazione: un recente rapporto di Cloverpop spiega infatti che i team con un approccio inclusivo alla diversità sono anche più produttivi. Non solo, i team eterogenei prendono più spesso decisioni migliori di quanto non farebbe un singolo individuo (fino al 87% in più, secondo gli autori del rapporto), ma lo fanno anche in tempi più brevi di quasi il 50%.

 

Poter contare sullo sforzo congiunto di individui diversi fra loro rende anche più facile evitare gli errori dovuti a pregiudizi psicologici o bias cognitivi. I pregiudizi o bias sono una forma di distorsione della realtà causata da preconcetti soggettivi, ossia tutte quelle convinzioni (spesso derivanti dalla nostra personalità e dalle nostre esperienze) che offuscano il nostro giudizio e ci rendono incapaci di valutare correttamente problemi e soluzioni. Avere intorno persone con prospettive diverse aiuta a individuare ed evitare più facilmente le scelte e le decisioni dettate da  pregiudizi di tipo personale.

 

Attenzione però, per poter godere dei frutti di un ambiente di lavoro inclusivo bisogna incoraggiare la diversità con sforzi che vanno oltre la semplice assunzione di persone con caratteristiche e background diversi. È necessario costruire un clima di partecipazione e cooperazione in cui ci sia spazio per il confronto ma anche per le divergenze d’opinione e in cui ci sia tempo da dedicare alla conciliazione di prospettive differenti. Inoltre, una forza lavoro diversificata rende al massimo soltanto sotto la guida di leader altrettanto eterogenei per caratteristiche ed esperienza e in grado di promuovere l’inclusione in ogni aspetto della cultura aziendale.