Oceano Blu: raggiungere il successo senza competere
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Misurarsi con la concorrenza è da sempre considerato un male necessario. Ora una nuova strategia promette di eliminare le rivalità.
La competizione è inevitabile?
Il confronto e la competizione con la concorrenza sono considerati fra gli aspetti più importanti dell’imprenditoria. La capacità di offrire servizi migliori di quelli proposti dai propri rivali è infatti ritenuto un requisito fondamentale per potersi assicurare nuovi clienti e per fidelizzare quelli già esistenti. Per questo motivo, l’analisi del mercato e della concorrenza è parte integrante delle moderne strategie di marketing, tanto che aziende e imprenditori investono una significativa porzione di risorse in ricerche di mercato e analisi dei competitor.
A volte l’analisi della concorrenza è motivata dal desiderio di ‘restare al passo coi tempi’ e rimanere competitivi in termini di prezzi e servizi. Altre volte invece è il bisogno di distinguersi all’interno del proprio settore a stimolare il confronto con i competitor. Ma il rapporto di competizione con la concorrenza è davvero indispensabile? Secondo W. Chan Kim and Renée Mauborgne, autori di Strategia Oceano Blu. Le regole per vincere senza competere, adottare un approccio competitivo non è affatto l’unica strada verso il successo.
La strategia Oceano Blu
Nel libro, pubblicato nel 2004 e recentemente ripubblicato in edizione estesa, i due professori di strategia economica analizzano oltre 150 casi di aziende che hanno raggiunto il successo operando in settori praticamente privi di concorrenza. Il titolo del libro deriva proprio dalla similitudine che gli autori utilizzano per descrivere i diversi tipi di mercato. Da un lato ci sono i mercati conosciuti e pieni di competizione, gli ‘oceani rossi’ in cui i competitor si scontrano brutalmente per assicurarsi la miglior fetta di mercato, come squali che si scontrano per assicurarsi di arrivare primi alla preda. Dall’altro ci sono gli ‘oceani blu’ ovvero gli spazi di mercato ancora sconosciuti in cui dominare incontrastati, attirando l’attenzione dei consumatori.
La strategia Oceano Blu deriva dallo studio di quelle aziende e di quelle realtà imprenditoriali che sono state capaci di individuare gli ‘oceani blu’ e di prosperare senza doversi mai scontrare con la concorrenza. Analizzando le loro strategie, W. Chan Kim and Renée Mauborgne formulano un vero e proprio piano d’azione basato sull’innovazione, per tracciare la rotta verso gli oceani ancora blu.
È davvero possibile vincere senza competere?
L’idea di fondo è quella di rimettere in discussione gli assunti che stanno alla base dell’attività, soprattutto per quanto riguarda l’identità dei potenziali clienti e la domanda alla quale i nostri prodotti o servizi intendono rispondere. In altre parole, la strategia Oceano Blu serve a stimolare l’innovazione, per trovare o creare nuove nicchie di mercato nelle quali muoversi incontrastati.
Uno degli esempi più interessanti fra quelli discussi da Mauborgne e Kim è quello della console per videogiochi Nintendo Wii, uscita nel 2006. Anziché cercare di competere con le altissime prestazioni delle console Sony e Microsoft presenti all’epoca sul mercato, Nintendo si è concentrata su un approccio innovativo al gameplay, che richiede l’uso di specifici sensori di movimento ancora poco diffusi nelle console di quegli anni.
Cosa può insegnarci la strategia Oceano blu
Nonostante il suo approccio innovativo, la teoria Oceano Blu non è stata esente da critiche. In primo luogo quella che evidenzia come qualsiasi prodotto o servizio innovativo finisca inevitabilmente per venire copiato. Così un oceano blu si trasforma in breve tempo in un oceano rosso. Nel caso della console Wii, ad esempio, l’innovativo game-play basato su sensori è stato subito imitato dai competitor Sony e Microsoft e integrato nelle loro console.
Tuttavia, la vera lezione della strategia Oceano Blu riguarda l’approccio al cliente: si tratta di spostare l’attenzione dal ‘battere la concorrenza’ a ‘offrire nuovo valore’ ai clienti, con un occhio di riguardo rispetto ai potenziali nuovi clienti. Il punto è creare nuovi spazi di mercato anziché competere per ritagliarsi un angolo in quelli esistenti, investendo costantemente nell’innovazione per continuare a scoprire sempre nuovi ‘oceani blu’.