Networking, più di una semplice rete di conoscenze
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La capacità di fare networking, ovvero di intrecciare relazioni all’interno della propria sfera professionale, è un’abilità cruciale per il successo, a patto di mettere al primo posto il rapporto umano.
Attingere alla propria rete di contatti può essere di enorme aiuto per trovare lavoro e scoprire nuove opportunità professionali, tanto che secondo i più recenti dati ISTAT l’82% degli italiani si affida esclusivamente al passaparola e alle indicazioni della propria cerchia di conoscenti quando è in cerca di una nuova occupazione. Soprattutto per freelance e liberi professionisti il networking rappresenta infatti lo strumento perfetto per espandere il proprio parco clienti e avere accesso a collaborazioni, idee e finanziamenti. Secondo un sondaggio realizzato da LinkedIn, la piattaforma di networking che conta oltre 500 milioni di utenti, il passaparola è anche il canale preferito dalle aziende in cerca di talenti da assumere o di liberi professionisti con cui collaborare.
Ma il networking è più di un semplice strumento per allargare il nostro giro d’affari e far crescere la nostra attività: lo scambio di idee e opinioni con persone che operano nel nostro stesso settore può infatti aiutarci a crescere professionalmente e rappresenta prima di tutto un’occasione per arricchire il nostro bagaglio personale di conoscenze, esperienze e prospettive.
Ogni occasione è buona per espandere la propria rete di contatti
Avere la possibilità di intrecciare relazioni all’interno della propria sfera professionale è talmente importante che in tutto il mondo vengono organizzati regolarmente networking events, ossia eventi progettati al solo scopo di facilitare l’instaurarsi di nuove connessioni. Piattaforme come Meetup, Eventbrite ed Eventful possono essere un ottimo punto di partenza per trovare eventi dedicati al networking nelle nostre vicinanze, ma per allargare la cerchia delle nostre conoscenze professionali non è necessario partecipare a incontri pensati esclusivamente a questo scopo. Convegni, congressi, fiere di settore, eventi organizzati dalle università e dalle Camere di Commercio locali, così come forum e tavole rotonde su temi di interesse per il nostro specifico ambito lavorativo possono infatti rappresentare ottime occasioni per arricchire il proprio network professionale. Tuttavia, soprattutto all’inizio, la mancanza di familiarità con rituali come le presentazioni e lo scambio di contatti può farci sentire a disagio e scoraggiarci da ogni futuro tentativo. Per superare questo scoglio, la strategia migliore è quella di non farsi trovare impreparati dalle potenziali occasioni di networking. Attenzione però: essere preparati non significa soltanto ricordare di portare sempre con sé dei biglietti da visita, ma piuttosto capire quale tipo di persone desideriamo incontrare. Siamo agli inizi della carriera e vorremmo ricevere consigli da un professionista più esperto? Vogliamo capire come sviluppare al meglio un’idea che pensiamo abbia del potenziale? O siamo semplicemente alla ricerca di persone con cui scambiare opinioni ed esperienze? Essere consapevoli delle motivazioni che ci spingono a fare networking ci consentirà di scegliere le parole giuste con cui presentarci e renderà più semplice superare il disagio iniziale.
Imparare a dare nuovo valore ai rapporti professionali
Anche se il motivo che ci spinge a fare nuove conoscenze è quello di espandere la nostra rete di contatti lavorativi, non dovremmo mai scordare che stiamo costruendo prima di tutto delle relazioni umane, ossia relazioni che si evolvono nel tempo e che si basano sulla fiducia e la stima reciproche. In altre parole, dovremmo pensare al networking come a un’opportunità per stringere nuove amicizie, piuttosto che un’occasione per reclutare dei business partners. Nelle parole di Reid Hoffman, cofondatore di LinkedIn:
«Costruite relazioni autentiche. Non siate opportunisti. Il networker della vecchia guardia coltiva le sue relazioni pensando unicamente a ciò che gli altri possono fare per lui. Chi vuole costruire relazioni autentiche, invece, cerca prima di tutto di aiutare gli altri e anche se è consapevole che questo potrebbe avere un ritorno vantaggioso, non è calcolatore al riguardo. Al contrario, si prende costantemente cura dei suoi rapporti e non solo quando ha bisogno di qualcosa».
Le nostre relazioni professionali dovrebbero quindi basarsi sul genuino interesse nei confronti dell’altra persona, interesse che dovrebbe essere evidente in ogni nostro comportamento, a partire dall’attenzione con cui ascoltiamo ciò che l’altro ha da dirci. Frenare l’urgenza di metterci in mostra e impressionare chi ci sta di fronte elencando i nostri meriti, i nostri successi e le nostre idee ci permetterà di concentrarci realmente sull’altra persona, ascoltando davvero anziché aspettando il nostro turno per parlare. È solo dando valore alle persone in quanto tali, aldilà di ciò che possono fare per noi, che potremo costruire rapporti autentici e duraturi. Questo significa anche continuare a coltivare la relazione dopo il primo contatto, tramite quello che in inglese si chiama follow-up, e darle il tempo di fiorire appieno prima di pensare a raccoglierne i frutti.