Medici: in futuro più competenze digitali ma anche più tempo per i pazienti
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Nei corso dei prossimi vent’anni le competenze richieste per svolgere la professione medica saranno in larga parte di natura digitale, ma gli strumenti informatici consentiranno di avere più tempo da dedicare ai pazienti.
A sottolineare l’importanza delle competenze digitali per i medici di domani sono stati i risultati di una ricerca commissionata dal National Health Service britannico e curata da Eric Topol, cardiologo e genetista fra i massimi esperti al mondo nel campo della medicina digitale. La Topol Review 2019 ha analizzato le tendenze contemporanee per cercare di capire quale sarà il futuro della professione medica e ha concluso che entro il 2040 il 90% di tutti i posti di lavoro afferenti al sistema sanitario richiederà competenze digitali specialistiche. Non si parla quindi soltanto di familiarità con gli strumenti informatici di base, ma piuttosto della capacità di interfacciarsi con sistemi complessi, come le intelligenze artificiali e gli apparati robotici.
Le skill digitali indispensabili fra cinque anni
Gli autori del rapporto hanno stilato una classifica delle competenze che diventeranno necessarie per lavorare nel settore sanitario da qui al 2040. Fra le skill destinate ad acquisire un ruolo di primo piano nel corso dei prossimi cinque anni, e dunque considerate più ‘urgenti’, la Topol Review mette al primo posto la telemedicina, seguita dalla capacità di sfruttare il potenziale dei dispositivi wearable e delle applicazioni per smartphone. La telemedicina si serve degli strumenti di telecomunicazione digitale per fornire cure e assistenza medica a distanza e uno studio della West Virginia University School of Medicine ha recentemente dimostrato che la telemedicina è in grado di migliorare significativamente sia la soddisfazione dei pazienti che la qualità della loro vita, riducendo i tempi di attesa e semplificando le consultazioni mediche. Saper utilizzare i dati provenienti da sensori e dispositivi wearable diventerà invece fondamentale per la gestione e la cura delle patologie croniche, ma anche per il coinvolgimento dei pazienti nel monitoraggio della propria salute tramite gadget in grado di raccogliere dati biometrici. Quanto alle applicazioni per smartphone, anche in Italia la sanità si sta spostando verso il digitale, come dimostra la recente introduzione di una app per la gestione dei dati sanitari realizzata da Regione Toscana e basata sul Fascicolo Sanitario Elettronico promosso dal governo. Per poter consultare i dati dei pazienti, la familiarità con questo tipo di sistemi informatici diventerà in futuro una competenza irrinunciabile per chiunque operi in ambito sanitario.
Fra dieci anni domineranno la genomica e le intelligenza artificiali
Come abbiamo visto, l’uso degli strumenti digitali è destinato a diventare centrale nella professione medica nel giro dei prossimi cinque anni, ma secondo la Topol Review la competenza che si rivelerà di gran lunga più importante in futuro sarà la genomica, ossia lo studio della struttura e del funzionamento del genoma umano. Le recenti scoperte tecnologiche hanno semplificato i processi di analisi e interpretazione del genoma e da qui ai prossimi dieci anni la capacità di ‘leggere’ il profilo genetico dei pazienti assumerà un ruolo di primo piano anche nell’ambito delle cure di base. Con l’abbassarsi dei costi per l’analisi genetica, ad esempio, sarà possibile adattare gran parte delle pratiche di medicina preventiva alle specifiche caratteristiche genetiche di ciascun individuo.
Nel corso del prossimo decennio diventerà poi fondamentale saper dialogare con le intelligenze artificiali, sia nel contesto delle procedure diagnostiche che per l’analisi dei dati dei pazienti. La mole di informazioni raccolta dai sistemi sanitari diventerà infatti impossibile da gestire per un essere umano e il medico di domani dovrà imparare ad affidarsi all’aiuto delle intelligenze artificiali e a servirsi di algoritmi pensati per analizzare enormi quantitativi di dati. Ma è proprio grazie a questo tipo di infrastrutture informatiche che i medici saranno in grado di ridurre significativamente il numero e la gravità degli errori diagnostici e terapeutici: come sottolinea un rapporto della National Academy of Medicine, il più grande problema della medicina rimangono infatti i limiti della conoscenza individuale del singolo medico.
Gli strumenti digitali miglioreranno il rapporto medico-paziente
Anche se la necessità di impiegare strumenti via via più sofisticati richiederà ai medici di acquisire competenze informatiche specializzate, secondo la Topol Review saranno proprio questi strumenti a permettere loro di dedicare più tempo ai pazienti. Al momento, la mancanza di tempo per visite e consultazioni è la principale causa di insoddisfazione dei dottori italiani e il 60% dei medici specialisti lamenta di dover dedicare più della metà del proprio tempo agli obblighi pratici e burocratici anziché ai pazienti. Secondo Topol, la vera rivoluzione nella medicina del futuro sarà proprio questa: il progredire delle capacità diagnostiche delle intelligenze artificiali e il diffondersi di sistemi di archiviazione e consultazione dei dati sanitari garantiranno ai medici di domani molto più tempo a disposizione da dedicare al lato umano della professione.