Il sonnellino pomeridiano che migliora la concentrazione e la memoria
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La ricerca conferma i benefici della siesta per la concentrazione e la produttività, mentre sempre più aziende mettono a disposizione dei dipendenti spazi dedicati al pisolino in ufficio.
Più concentrati e lucidi grazie alla ‘pennichella’ pomeridiana
I benefici della pennichella sono stati ripetutamente evidenziati da molteplici studi, a partire da quelli condotti dall’Ente Spaziale statunitense NASA sui propri piloti, che hanno dimostrato come un breve sonnellino sia in grado di migliorare significativamente la performance durante il volo. I test condotti dall’agenzia statunitense hanno rilevato che dormire appena 26 minuti è sufficiente per sperimentare un marcato aumento dell’attenzione (+54%) e della concentrazione (+50%), oltre a una netta riduzione dei tempi di reazione (-35%).
Il sonno gioca un ruolo fondamentale nel buon funzionamento di tutti i processi cognitivi, ma è particolarmente importante per la nostra memoria: infatti, anche se il consolidamento dei ricordi comincia poche ore dopo l’acquisizione, alcune fasi del processo di memorizzazione richiedono più tempo e hanno luogo proprio mentre dormiamo. Un gruppo di ricercatori dell’università della Pennsylvania ha in proposito scoperto che concedersi un sonnellino pomeridiano migliora le capacità mnemoniche e aiuta a rallentare l’invecchiamento cognitivo. Il team di studiosi ha sottoposto più di 3.000 uomini sopra i 65 anni a prove matematiche e di concentrazione e ha osservato che i soggetti che avevano l’abitudine di dormire nel pomeriggio hanno ottenuto risultati migliori in entrambi i tipi di prova, raggiungendo gli stessi punteggi di persone cinque anni più giovani.
Quando la pennichella diventa power nap
Per ottenere i massimi benefici dal sonnellino pomeridiano è importante scegliere il momento giusto: i ricercatori dell’università della Pennsylvania ritengono che il momento migliore sia nel primo pomeriggio, fra le 14 e le 15, quando la maggior parte di noi persone sperimenta il fisiologico calo postprandiale. Per quanto riguarda la durata, i risultati della ricerca indicano che il sonnellino ideale dovrebbe durare circa 60 minuti e non superare i 90: nel corso dello studio infatti, i soggetti che hanno dichiarato di dormire per un’ora e mezza al pomeriggio hanno mostrato una minore efficienza cognitiva e ottenuto risultati molti simili ai soggetti non abituati a concedersi una siesta. Se è importante che il riposino pomeridiano non si protragga troppo lungo, c’è invece una durata minima al di sotto della quale non si sperimenta alcun beneficio? Secondo gli esperti della National Sleep Foundation di Washington, organizzazione che da oltre vent’anni cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del riposo, mezz’ora di sonno è sufficiente per svegliarsi più energizzati e lucidi: dormire per soli 20 minuti basta infatti a incrementare del 33% la produttività sul lavoro, ad aumentare del 25% il livello di attenzione e a migliorare di quasi il 20% le capacità decisionali.
Un mini-sonnellino in ufficio è dunque quello che ci vuole per recuperare le forze e la concentrazione durante la giornata? Nel mondo anglofono la chiamano power nap, ossia ‘riposino energizzante’, ed è diventata una moda talmente diffusa che esistono veri e propri manuali sull’argomento, con consigli e raccomandazioni per ottimizzare il pisolino sul lavoro. Ad esempio, per assicurarsi di non superare il limite di 20 minuti l’autore de Il potere del sonno, Richard Wiseman, consiglia di bere una tazza di caffè subito prima di addormentarsi, in modo tale da far coincidere la fine del pisolino con il momento in cui la caffeina farà maggiormente sentire i suoi effetti sul nostro corpo, rendendoci più facile il risveglio.
Una stanza dedicata ai sonnellini in ufficio
Anche fra le aziende si sta diffondendo la tendenza ad assecondare le necessità fisiologiche di riposo dei dipendenti, incoraggiandoli a prendersi il tempo per una pennichella nel corso della giornata e mettendo a loro disposizione delle nap room (dall’inglese nap, sonnellino) pensate a questo scopo.
Google è stata fra le prime aziende a offrire ai dipendenti spazi dedicati al riposo in ufficio e per garantire agli impiegati il miglior sonno possibile, ha recentemente dotato la propria sede di capsule per il sonno ultramoderne in grado di schermare i rumori ambientali. Anche Microsoft ha da tempo creato stanze dedicate alla pennichella nelle proprie sedi, come spiega il direttore del personale Pino Mercuri: «Microsoft ha creato le nap room anche in Italia perché il lavoro è sempre più globale, si parla con gente che vive ad altri fusi, che arriva da oltre oceano col jet lag. Ma anche solo concedersi una pausa, dormendo o stando semplicemente sdraiati sui nostri divani, regala benessere e migliora creatività e produttività». Fra le organizzazioni che hanno sposato la filosofia della power nap ci sono aziende del calibro di Uber, Nike, Cisco e persino il noto marchio di gelato Ben & Jerry, che da oltre dieci anni offre ai propri dipendenti la possibilità di sfruttare una vera e propria ‘stanza del sonno’ durante la pausa pranzo.