Il GDPR come opportunità di crescita e innovazione

Il GDPR come opportunità di crescita e innovazione

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Nonostante le problematiche legate all’adeguamento alle nuove normative, il GDPR rappresenta un’opportunità di crescita per le aziende italiane e offre l’occasione di consolidare e rafforzare i rapporti con i clienti.

L’applicabilità del GDPR ha colto molti italiani alla sprovvista e alla vigilia della sua entrata in vigore solo il 48% delle aziende italiane si è dichiarato conforme (completamente o parzialmente) al nuovo quadro legislativo. La maggior parte dei mezzi di informazione ha sottolineato l’impatto economico degli adeguamenti, senza evidenziare come il GDPR rappresenti un enorme investimento, tanto per la Pubblica Amministrazione che per le aziende.

I vantaggi del GDPR per le aziende

Anzitutto, il GDPR garantisce l’uniformità e la coerenza delle normative sul trattamento dei dati al livello europeo: con un unico quadro normativo per tutti gli Stati membri, diventa più semplice per le imprese presenti sul mercato europeo gestire i dati dei propri utenti. Questo significa anche che le aziende potranno fare riferimento a un’unica autorità in materia di protezione dei dati e che tutte le aziende e le organizzazioni che operano in Europa saranno tenute a rispettare le stesse leggi, indipendentemente da dove si trova la loro sede.

Il nuovo quadro normativo si propone anche di aggiornare norme legislative arcaiche e del tutto inadatte a sostenere l’innovazione e la crescita del mercato europeo. In un sistema economico basato sui dati, come quello in cui viviamo, la qualità dei dati stessi e delle modalità di trattamento è cruciale per il successo economico: in questo senso, il GDPR rappresenta l’occasione per adeguare le infrastrutture di raccolta e gestione dei dati al mercato odierno.

Infine, a differenza del vecchio quadro normativo, il Regolamento 2016/79 adotta «un approccio basato sul rischio», secondo le parole della Commissione, che evita di imporre a tutti gli stessi obblighi e le stesse sanzioni,  operando invece una distinzione fra categorie di trattamento dati e adeguando gli obblighi ai rischi.

Una questione di fiducia

Il GDPR risponde in parte a un’esigenza molto sentita da parte dei cittadini europei, quella di avere norme che tutelino la raccolta e l’uso dei propri dati personali. Da un sondaggio condotto da Gigya è emerso che quasi il 70% dei consumatori non ha fiducia nelle aziende in merito alla gestione dei dati personali degli utenti, mentre un sondaggio Eurobarometro ha rilevato che l’80% dei cittadini europei ritiene che le società che usano i dati personali degli utenti dovrebbero essere responsabili per la protezione e la tutela dei dati stessi.

Il quadro che emerge è quello di un mercato in cui le aziende che non riescono a proteggere adeguatamente i dati dei consumatori perdono la fiducia dei propri clienti e li spingono a rivolgersi altrove per l’acquisto di beni e servizi. In questo panorama, ad avere successo saranno le aziende in grado di guadagnarsi la fiducia dei consumatori attraverso una gestione trasparente e sicura dei dati.

Un nuovo modo di fare marketing

Per instaurare un rapporto di fiducia con i propri clienti, è necessario anzitutto essere trasparenti e promuovere valori che siano in linea con quelli dei consumatori. Poiché per i cittadini europei è molto importante che le aziende gestiscano i dati personali in totale sicurezza, documentare l’adeguamento della propria azienda alle nuove normative in materia di privacy è anche un ottimo mezzo per conquistare la fiducia dei clienti.

L’entrata in vigore del GDPR costringe le aziende anche a ripensare il loro approccio alla promozione, premiando coloro che sono in grado di adattarsi a un diverso modo di fare marketing. Per poter usare i dati personali a fini promozionali, chi si occupa di marketing dovrà elaborare strategie innovative e offrire ai consumatori vantaggi e incentivi in cambio del consenso al trattamento dati.

Infatti, se finora le campagne promozionali si sono basate principalmente sulla raccolta di dati ai fini di personalizzare l’offerta, dall’entrata in vigore del GDPR molti consumatori sceglieranno di negare il proprio consenso al trattamento dei dati a fini promozionali. Tuttavia, un cliente che nega il consenso al trattamento dei dati è un cliente non recettivo ai tentativi di comunicazione pubblicitaria e, per ottenere un ritorno dalle proprie strategie di marketing, le aziende dovrebbero invece rivolgere i propri sforzi verso la fetta di pubblico che si mostra attivamente interessato.