Feedback in azienda: come avanzare critiche costruttivamente
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Se crediamo che l’azienda per la quale lavoriamo stia commettendo un errore, come esporre le nostre perplessità in modo costruttivo senza diffondere negatività in ufficio?
Le critiche non piacciono a nessuno, è una questione fisiologica: quando riceviamo un commento negativo, il nostro corpo reagisce coi cosiddetti «ormoni dello stress» che causano una sovreccitazione del sistema nervoso, rendendoci tesi e agitati. Ma il feedback negativo è anche il mezzo più efficace per migliorare, secondo i risultati di un recente studio condotto da Stacey R. Finkelstein e Ayelet Fishbach. Come conciliare quindi la necessità di avanzare critiche con il desiderio di mantenere un clima costruttivo e collaborativo in ufficio?
La prima cosa da tenere a mente è che, secondo i risultati di molteplici studi, il feedback negativo è efficace solo quando viene presentato costruttivamente. Perciò è fondamentale scegliere con cura i tempi, i contesti e i modi più adatti per sottolineare gli errori che pensiamo vengano commessi in azienda.
Usare i canali ufficiali
La prima raccomandazione riguarda i canali da usare per esprimere la nostra opinione: mentre esporre le nostre perplessità nel corso di una riunione ha buone probabilità di dare il via a una discussione costruttiva, diffondere negatività fra i colleghi con critiche continue ai metodi di gestione contribuisce a creare un clima ostile e poco produttivo.
È importante comprendere che il feedback negativo espresso in contesti non appropriati può avere un effetto destabilizzante sull’atmosfera dell’ufficio e pregiudicare il buon andamento del lavoro, finendo per avere un impatto più negativo di quello dell’errore che si intendeva evidenziare. Per questo motivo, le aziende di solito mettono a disposizione canali specifici per raccogliere le opinioni dei dipendenti (come forum dedicati sui network aziendali o indirizzi email specifici). Usare i canali ufficiali per esprimere i nostri dubbi evidenzia fin da subito il nostro rispetto per la compagnia e la nostra buona fede, ma soprattutto ci permette di indirizzare le critiche a chi è in grado di implementare i nostri suggerimenti nella pratica.
Non tradire la fiducia dell’azienda
Cercare di portare l’attenzione del nostro capo sugli errori commessi dalla compagnia può essere frustrante e potremmo essere tentati di sfogare la nostra frustrazione all’esterno, magari tramite post sui social network o parlandone con persone estranee all’organizzazione. Questo tipo di comportamento è assolutamente da evitare, soprattutto quando abbiamo a che fare con clienti e fornitori dell’azienda.
Indipendentemente dall’entità o dalla natura delle critiche da noi avanzate, parlarne con un estraneo alla compagnia non può avere alcun effetto sulle dinamiche interne alla nostra azienda e non può produrre alcun miglioramento. Al contrario, dar voce alla propria insoddisfazione sulle scelte aziendali al di fuori dell’ambiente di lavoro finisce per proiettare all’esterno un’immagine di scarsa coesione e rischia di intaccare la reputazione dell’azienda agli occhi del pubblico.
Scegliere le parole giuste
Nell’esprimere le nostre perplessità nei confronti delle strategie o delle politiche aziendali dovremmo cercare di essere il più chiari possibile, limitandoci a osservazioni che riguardino la situazione in oggetto e le sue possibili conseguenze ed evitando a ogni costo di muovere critiche personali.
Pensiamo che la nostra azienda stia investendo troppo in canali promozionali non efficaci o che cambiare l’offerta dei prodotti si ripercuoterà negativamente sul fatturato? Atteniamoci ai fatti ed esponiamo lucidamente le nostre opinioni, seguendo le raccomandazioni di psicologi e sociologi in materia di feedback: più chiaro sarà il nostro messaggio, più significativo sarà il suo impatto.
Niente di personale
Se il nostro intento è davvero quello di migliorare l’andamento dell’azienda sottolineando gli errori commessi al suo interno, dobbiamo evitare di prendere sul personale il fatto che le nostre critiche non vengano ascoltate. Come abbiamo già sottolineato, le critiche non piacciono a nessuno ed è fin troppo frequente il caso di manager e figure organizzative incapaci di accogliere costruttivamente il feedback proveniente dai propri collaboratori.
In particolar modo, se l’errore da noi evidenziato viene ignorato e si rivela successivamente disastroso, evitiamo di dire «l’avevo detto» per sottolineare che avevamo ragione. Questo tipo di comportamento non mancherà di infuriare i nostri colleghi, rendendoli ancora meno disposti ad ascoltare il nostro feedback in futuro.