10 consigli per ritrovare la felicità… di cui non fidarsi ciecamente

10 consigli per ritrovare la felicità… di cui non fidarsi ciecamente

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Inondano il Web e si contraddistinguono per la loro inutilità. Sono le liste per ritrovare la felicità e la motivazione, che dispensano consigli e massime di saggezza su come affrontare al meglio il lavoro e la vita di tutti i giorni. Di solito portano titoli ambiziosi e colmi di promesse (come “10 cose da fare quando tutto va male”; “10 tecniche per essere felici”, etc.), ma a uno sguardo più attento crollano come castelli di carte.

Il loro successo è comunque indiscutibile, tanto che recentemente anche Papa Francesco sembra aver ceduto alla tentazione di stilare il suo personalissimo ricettario per il raggiungimento di una vita felice. Per capire cosa si celi davvero dietro questo “successo” siamo andati a scovare i 10 consigli a nostro parere più discutibili. Vediamoli da vicino.

I 10 consigli più inutili per auto-motivarsi

Una premessa è comunque necessaria, se non altro per rispetto agli autori dei consigli che abbiamo esaminato, che potrebbero non sentirsi apprezzati dalla nostra “indagine”: non mettiamo assolutamente in discussione che questi consigli possano avere un’utilità all’interno di un contesto e di uno stile di vita più ampi. Quello che abbiamo messo in questione è piuttosto l’utilità che possono avere presi di per sé, quasi come fossero delle massime dalle quali attingere verità assolute.

1. Ogni ostacolo è un passo in avanti

Questa massima vede nelle piccole difficoltà della vita quotidiana una sorta di test per scoprire quanto intensamente desideriamo raggiungere un determinato obiettivo. Quasi come se ad una difficoltà maggiore corrispondesse un migliore risultato, e di conseguenza un livello di soddisfazione più alto. Una volta superati tutti gli ostacoli, dopo esserci spianati la strada e aver raggiunto il nostro tanto agognato obiettivo, dovremmo quindi sentirci come gli eroi delle antiche leggende greche.

Ovviamente chiunque di noi ha già sperimentato una sensazione di “potenza” dopo aver superato con successo un percorso sconnesso e difficile. Resta il fatto, però, che la strada potrebbe anche essere una strada asfaltata, senza ghiaccio o conducenti contromano. Sì, anche noi vogliamo arrivare a destinazione; e no, non abbiamo 10 anni di tempo a disposizione come Ulisse – e forse neanche i nervi – per un’odissea epica. Noi la vediamo così: prima di affrontare il sentiero, percorrilo almeno una volta mentalmente fino alla meta. Una buona pianificazione è decisiva. Cosa potrebbe determinare incertezze? Cos’altro potrebbe servirti per togliere di mezzo i massi che potresti trovarti davanti, evitando così di finire fuori strada? Anche se è possibile arrivare a destinazione dopo innumerevoli deviazioni, pensa che forse potresti arrivarci anche senza doverti confrontare con troppi ostacoli. Scegliere la strada più facile non è meno “eroico”, è semplicemente più intelligente.

Tieni però presente che individuare la strada più semplice potrebbe costarti più tempo, e che quindi potresti trovarti a dover posticipare la partenza…

 2. Sbagliare aiuta

Molto spesso le critiche al “perfezionismo”, come stile di vita stressante e causa di malessere psico-fisico, finiscono per rovesciarsi in una sorta di elogio dell’errore. Affermare però di per sé l’utilità dell’errore non aiuta poi a tanto, se non ad avere sempre la scusa pronta per autogiustificarsi di fronte ad un fallimento con un: “ho sbagliato, capita!”. Per come la vediamo noi, molto più “utile” è apprendere velocemente dai propri errori ed evitare di ripeterli in futuro. Non accettare gli errori può in alcuni casi portarci a raggiungere risultati qualitativamente migliori. I riconoscimenti positivi da parte dei nostri clienti e colleghi, alla lunga ci renderanno molto più felici di un qualsiasi mantra motivazionale ripetuto in solitudine: “io sono speciale”, “io posso farcela”, etc…

 3. Pensa positivo

È sicuramente vero: lasciar andare in fretta le cose negative è senz’altro una cosa sana, nessuno lo mette in dubbio… ma come dovremmo riuscirci? I fautori del pensiero positivo dimenticano spesso di dare degli indizi sul “come” raggiungere questa attitudine mentale positiva… Il nostro consiglio? La negatività non è sempre da rigettare in toto: molto spesso, contrariamente a quello che si tende a credere, il pensiero “negativo” nasconde un’insoddisfazione e una volontà di miglioramento, e racchiude in sé la spinta che ci aiuterà ad ottenere qualcosa di meglio dalla nostra vita, o a cambiarla in maniera radicale. Ascolta quindi la tua “negatività” e, per quanto possibile, cerca di interpretarla piuttosto che abbandonarti ad essa.

4. Dormi bene

Anche questo è un consiglio molto “gettonato”, che di sicuro contiene anche una profonda verità. Tuttavia, non può non suonare in un certo senso derisorio alle orecchie di chi, a dispetto delle camomille e dei bagni caldi, proprio non riesce a chiudere occhio per le preoccupazioni e per lo stress accumulato durante il giorno.

Il nostro consiglio è: dimentica tutti i rimedi casalinghi per l’insonnia e smetti di voler riaddormentarti a tutti i costi quando ti svegli nel cuore della notte. Un medico di famiglia ci ha svelato un piccolo segreto: in questi casi è molto più consigliabile provare ad alzarsi e fare qualcos’altro, come riordinare la casa, farsi una doccia, lavorare a un progetto che ci sta a cuore o che ci preoccupa… Utilizzare questi momenti della notte per fare e per produrre ti aiuterà ad azzerare la tensione fisica, e ti farà sicuramente dormire sonni tranquilli la notte seguente.

5. Trova il tempo per te stesso

Grazie mille per questo fantastico consiglio! Non ci avevamo davvero pensato… Per la maggior parte delle persone che si reputano infelici e insoddisfatte la mancanza di tempo è un fattore cruciale: ma come dovremmo riuscire a trovare più tempo per noi stessi? E quando? Da dove dovremmo iniziare? Quando si vogliono dispensare consigli su questioni tanto delicate la concretezza andrebbe tenuta in considerazione…

Se vivi il tempo solo come qualcosa di negativo, che ti viene costantemente “rubato” da sotto il naso, cerca per prima cosa di identificare quali sono i fattori che ti portano via più tempo, sia sul lavoro che nella vita privata. Cosa potresti delegare ad altre persone? Cos’altro potresti fare in meno tempo, magari automatizzando dei processi? Molto spesso la mancanza di tempo deriva da una cattiva gestione del tempo, e dal fatto che tendiamo ad agire d’istinto, dando priorità a problemi che non sono poi tanto importanti. Prova quindi a partire da queste domande, ma ricorda: il risultato non è assicurato!

 6. Ridi più spesso

Ridere solleva l’umore e aiuta a rilassarsi. Nulla di più vero: chi non ha già provato in prima persona gli effetti “distensivi” di una bella risata? Tuttavia un simile consiglio non può applicarsi a ogni aspetto della vita di un individuo. Prova a pensare a questa situazione: stai per affrontare un colloquio difficile con un dipendente, al quale devi dire che non potrai rinnovare il contratto. Rideresti per allentare lo stress? Penso di no, a meno che tu non voglia ricevere un cazzotto in faccia per tutta risposta… Oppure prova a pensare a quanto sarebbe imbarazzante inaugurare un tuo intervento durante una riunione importante con una fragorosa risata! I presenti capirebbero che si tratta di una tecnica per rompere la tensione? Non penso proprio… Piuttosto, penserebbero che sei vicino ad una crisi di nervi, e non avrebbero nemmeno tutti i torti. Ridere aiuta senz’altro a eliminare lo stress, tanto che recentemente stanno nascendo delle vere e proprie “terapie del riso” contro la depressione. Tuttavia, se vuoi sperimentarne i frutti, ti consigliamo di farlo con una certa cautela… e soprattutto in situazioni appropriate!

7. Guarda meno televisione… o, se proprio devi, guarda un film comico

Ecco, finalmente un consiglio facile da seguire! In molti siti web che trattano di psicologia e benessere, smettere di guardare la televisione viene descritto come un modo per riavvicinarsi alla vita autentica, o come una “strategia” per combattere l’infelicità e – addirittura – contrastare le cause scatenanti del burnout. Se, però, la televisione la devi proprio guardare, consiglia un giovane psicologo, allora guarda preferibilmente film comici (sempre per tornare al discorso del ridere a tutti i costi come segreto per trovare la felicità).

Strano, conosco molti colleghi che vivono già da anni senza televisione, eppure non mi sembra che abbiano proprio raggiunto il “Nirvana”, né tantomeno che la loro vita sia priva di stress. Sarà… Forse c’è qualcos’altro che sbagliano? O forse guardano soltanto film noir?…

 8. Ciò che deve accadere accadrà

Questo consiglio suona come un vero e proprio inno alla passività nei confronti della vita: “Le cose succedono, non si possono forzare”. Bisognerebbe quindi smettere di lamentarsi e prendere la vita così come viene. E, ovviamente, con tanto di sorriso a 360 gradi stampato in faccia! Secondo questo punto di vista, se alla fine non arriverai dove ti eri prefisso di arrivare, si vede che non era lì che dovevi andare, ma da un’altra parte.

Chiaro, così ci si può rendere la vita leggera: tutto è così com’è, e noi non ci possiamo fare assolutamente nulla. Siamo forse gli unici ai quali un simile consiglio suona un po’ strano? Il nostro consiglio è un altro: se ti senti deluso e stressato, piuttosto che compiacerti di stare a guardare le cose che accadono senza la tua possibilità di intervento, prendi in mano la situazione, e cambia le cose fino a quando non ti sentirai felice e soddisfatto del risultato raggiunto. Perché le cose le puoi cambiare, eccome! E se è là che vuoi arrivare, allora devi fare di tutto per arrivarci, e non accontentarti di essere arrivato da un’altra parte. Punto. Passiamo al consiglio successivo.

9. Mettici impegno

Questa poi! Un consiglio che ci verrebbe addirittura dato dalla “Scienza”, stando ad un articolo recentemente apparso su Focus:

“Quando le persone cercano attivamente di essere felici, migliorano il loro stato d’animo, sentendosi alla fine più felici di chi non lo è”.

Non fa una piega, ma chi non vorrebbe sentirsi felice? Concentrarsi sulla propria felicità tuttavia non è una cosa così scontata come sembra presupporre una certa “scienza”. Quante persone conosciamo che si impegnano attivamente per raggiungere uno stato psico-fisico migliore (vanno regolarmente dallo psicologo, leggono libri che li aiutino, fanno sport, ecc.), e non riescono comunque a sentirsi meglio? Prova a dir loro che se non ci riescono è solo perché non vogliono, e poi raccontaci cosa ti hanno risposto…

10. Circondati di felicità

Dulcis in fundo, anche questo consiglio – ebbene sì – arriva dal campo “scientifico”. Secondo uno studio condotto dalla Harvard University (nientepopodimenoche!) in collaborazione con l’Università della California,

“la felicità è contagiosa. (…) quando una persona diventa felice, un amico che le vive vicino ha una probabilità del 25 per cento in più di diventarlo anche lui.”

Bisogna quindi circondarsi di persone felici: amici felici, coniugi felici, cani gatti e pesciolini rossi felici! Guai a intrattenersi con un musone! Se un tuo amico ti chiama perché si è lasciato con la donna e ha bisogno di te, metti una scusa per non vederlo! Se poi tua moglie ha avuto un problema al lavoro e vuole parlarne: rimanda la discussione a domani, d’altronde, te non puoi permetterti di essere circondato da negatività!

Nella certezza che ogni commento a un simile modo di vedere la vita sarebbe futile e superfluo, diciamo solo una cosa: la vita non è fatta solo di felicità, ma anche di difficoltà e di negatività. Evitare questi aspetti significa non vivere a pieno. Se la felicità è sinonimo di “pienezza di vita”, per raggiungerla devi prima imparare ad affrontarne anche gli aspetti più dolorosi, piuttosto che evitare le persone tristi rischiando anche di apparire egoista, e mettendo così a repentaglio le tue amicizie o la tua vita coniugale.

L’ultimo consiglio ci sentiamo di dartelo noi… Tieni a mente una cosa, prima di credere a simili consigli: non è tutta “scienza” quella che “luccica”!