Primi passi da freelancer: il business plan

Primi passi da freelancer: il business plan

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Chi decide di intraprendere un’attività da freelancer è attirato dalla prospettiva di una maggiore autonomia e di maggiori soddisfazioni sul lavoro, ma l’entusiasmo iniziale viene spesso sostituito dall’incertezza sul da farsi. Ci si chiede: da dove cominciare? 

La risposta è cominciare stilando un business plan. Il termine indica l’insieme di strategie di pianificazione e gestione del lavoro volte al raggiungimento di specifici obiettivi. Il business plan non è appannaggio esclusivo di grandi aziende e start-up, ma uno strumento indispensabile anche per liberi professionisti e freelancer, nonché per coloro che desiderano diventarlo.

Puntare su una carriera freelance significa prendere il timone della propria vita lavorativa ed è perciò indispensabile conoscere la destinazione del viaggio. Elaborare un business plan permette di tracciare una mappa degli obiettivi che si desidera raggiungere e calcolare su di essa una rotta precisa, che permetta di direzionare produttivamente i nostri sforzi.

I benefici di questo tipo di pianificazione sono dimostrati: l’università di Harvard ha condotto un’analisi delle varie pratiche di goal-setting e ha concluso che la formulazione scritta di obiettivi chiari e di un piano d’azione per raggiungerli influenza significativamente la percentuale di successo nel loro conseguimento.

Come elaborare un business plan?

Essenzialmente, un business plan non è altro che l’insieme delle risposte a una serie di domande sull’attività che desideriamo intraprendere. Le prime domande alle quali rispondere sono quelle che ci permettono di definire, in concreto e nel dettaglio, la nostra attività:

 

1. Quale tipo di servizi intendiamo offrire?

2. Quali sono i nostri punti di forza?

3. Quali sono le caratteristiche che ci rendono unici?

4. Quali sono i nostri obiettivi a lungo termine?

 

Il nostro scopo, in questa fase, è scoprire cosa ci distingue dal resto dei professionisti del nostro settore, evidenziare le nostre debolezze e soprattutto i nostri punti di forza, per permetterci di sfruttarli al meglio. È necessario che gli obiettivi siano espressi in modo chiaro: piuttosto che voler “avere successo”, cerchiamo di capire se vogliamo che il nostro lavoro paghi le bollette o se desideriamo, in futuro, espandere la nostra attività.

Consideriamo il nostro contesto lavorativo e i nostri potenziali clienti:

 

5. Chi potrebbe essere interessato ai servizi che intendiamo offrire?

6. Chi sono i nostri potenziali concorrenti?

 

Uno studio dello European Forum of Independent Professionals [EFIP] sullo stato del lavoro freelance in Europa, evidenzia come la maggior parte degli intervistati consideri “trovare il primo cliente” la cosa più difficile dell’intraprendere una carriera da freelance. Avere un’idea chiara di chi sono i nostri potenziali clienti e concorrenti è fondamentale per superare questo primo ostacolo.

 

7. Come faranno i nostri potenziali clienti a sapere di noi?

8. Come possiamo raggiungere nuovi clienti e far conoscere la nostra attività?

9. Come gestire la nostra presenza online?

 

Le domande precedenti ci hanno permesso di identificare i nostri potenziali clienti, adesso dobbiamo pensare a quali siano le strategie di marketing più efficaci per raggiungerli. Questo vale sia per le strategie passive, ad esempio la gestione della nostra presenza online, che per quelle attive, come il *networking* e le collaborazioni con altri professionisti che svolgono attività complementari alla nostra.

Veniamo adesso all’aspetto economico della nostra attività:

 

10. Quali saranno le nostre tariffe?

11. Quali canali utilizzeremo per riscuotere i pagamenti?

12. Quali strumenti useremo per la gestione della contabilità?

 

Le nostre tariffe dovranno essere adeguate alle spese che dovremo sostenere, nonché ai nostri obiettivi di guadagno. Inizialmente può sembrare una buona idea abbassare le tariffe per assicurarsi nuovi clienti, ma si tratta di una strategia perdente che compromette la sostenibilità a lungo termine della nostra attività.

Infine, chiediamoci:

 

13. Quali sono gli ostacoli che potremmo incontrare?

14. Quali metodi possiamo usare per superarli?

 

Siamo arrivati alla fine della nostra lista di domande e le risposte che abbiamo dato dovrebbero fornirci un’idea piuttosto chiara del piano da seguire. Adesso non resta che passare all’azione, senza dimenticare di rivisitare il nostro business plan di tanto in tanto, per rivedere le nostre risposte e, se necessario, aggiornarle.

C’è stata una domanda alla quale è stato più difficile rispondere rispetto alle altre? Se sì, quale?