Primi passi da freelancer: consigli per la gestione del budget
- Freelance
Uno degli errori più comuni per i freelancer alle prime armi è sottovalutare l’importanza di una buona gestione delle proprie finanze. Poiché i guadagni di un freelancer sono spesso irregolari, molti professionisti pensano di non poter beneficiare dei vantaggi di un solido sistema di budgeting. In realtà è proprio l’irregolarità delle entrate a garantire ai freelancer i massimi benefici di una pianificazione finanziaria accurata.
Raccogliere dati
Per cominciare è necessario conoscere nel dettaglio la natura e l’entità delle proprie spese, oltre che delle proprie entrate, e il metodo migliore per ottenere queste informazioni è tenere accuratamente traccia di ogni transazione per mezzo di un foglio di calcolo Excel, di programmi dedicati come Mint o Flare o anche di un semplice quaderno per appunti.
Prima di tutto occorre calcolare le spese fisse che ricorrono mensilmente, come affitto, bollette, spese telefoniche e trasporti. Altre spese fisse a cadenza annuale o semestrale come tasse, assicurazioni, rate o spese per la previdenza sociale, possono essere divise per i 12 mesi dell’anno per calcolare la loro incidenza mensile.
Subito dopo vanno calcolate le spese necessarie ma dall’importo variabile: acquisti alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona, forniture per ufficio, ecc. Queste sono le uscite da monitorare con più attenzione, soprattutto nel caso di spese di piccola entità (come il panino al bar o il biglietto dell’autobus), perché è facile che passino inosservate al momento, ma finiscano per rappresentare una somma consistente alla fine del mese.
Infine, aggiungiamo alla lista ogni altra spesa non necessaria: ristoranti, cinema, acquisti personali, libri, ecc. In questa categoria si trovano tutte quelle spese che possono essere ridotte o eliminate del tutto nel caso dovessimo trovarci in un periodo di difficoltà economica.
Dopo aver calcolato le nostre uscite, è il momento di occuparsi delle nostre entrate: anche se siamo soltanto agli inizio della carriera, possiamo stimare il nostro guadagno medio mensile a partire dai guadagni realizzati nei mesi precedenti. Ovviamente, più lungo sarà il periodo in cui abbiamo lavorato e più accurate saranno le nostre stime.
Assegnare priorità
Il modo migliore per non ritrovarsi con l’acqua alla gola dopo pochi mesi di attività è dare la precedenza assoluta al pagamento delle spese fisse.
Anche se, idealmente, i nostri guadagni dovrebbero ammontare a oltre il doppio delle nostre spese, all’inizio della carriera potremmo trovarci a incassare meno di quanto ci aspettavamo. Un metodo semplice per evitare brutte sorprese è quello di approssimare per eccesso tutte le nostre spese e di approssimare per difetto i nostri potenziali guadagni: questo ci garantirà un confortevole margine di errore e una maggiore flessibilità.
Creare un fondo di emergenza
Una volta pagate le spese, il nostro obiettivo è quello di creare un fondo di emergenza per le spese impreviste, nel quale verseremo una parte dei nostri guadagni: ogni mese, dopo aver pagato le spese, sottraiamo il 10% dai nostri guadagni e destiniamolo al fondo di emergenza.
La creazione e il mantenimento di un fondo di emergenza è una delle abitudini più importanti per chi ha entrate irregolari: avere un fondo al quale attingere in caso di necessità ci assicura una maggiore tranquillità nei mesi in cui il lavoro dovesse essere meno abbondante.
Pensare al futuro
Un ulteriore 10% dei guadagni dovrebbe essere accantonato per il futuro: da un lato questo ci garantirà una maggiore stabilità economica, mentre dall’altro ci permetterà di creare un fondo al quale attingere per finanziare progetti, vacanze o acquisti più consistenti, come una nuova auto o un nuovo appartamento.
Non dimenticare di reinvestire!
Ogni freelancer è prima di tutto imprenditore di se stesso e la prima regola per ogni buon imprenditore è quella di reinvestire parte dei guadagni nella propria attività. Questo significa mettere da parte una percentuale delle nostre entrate (attorno al 5-8% del nostro guadagno mensile) da investire in corsi di formazione o di aggiornamento, software, attrezzature, pubblicità o servizi esterni.
Anche se inizialmente potrà sembrarci difficile rinunciare a una parte dei nostri guadagni per reinvestirli nella nostra attività, questo ci permetterà di crescere come professionisti e di aumentare i nostri guadagni, oltre a dimostrare che crediamo nella nostra carriera al punto da farne il nostro principale investimento.