Avviare una start up in Italia – si può?
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Si tende spesso a considerare l’Italia un terreno poco fertile per la nascita di start up e giovani imprese. Ma le cose stanno veramente così?
Una missione impossibile?
L’esperienza personale di un giovane imprenditore pubblicata su Il sole 24 ore dipinge un quadro che non lascia ben sperare, dove i maggiori ostacoli all’avvio di start up vengono individuati in una burocrazia a dir poco “ostile” e nella difficoltà di accedere ai finanziamenti pubblici. Anche i più fortunati, che hanno avuto accesso alle agevolazioni, parlano di tempi di erogazione a dir poco dilatati e di finanziamenti che non arrivano mai nel momento dell’effettivo bisogno. L’immagine tratteggiata è quella di un cane che si morde la coda: in attesa dei finanziamenti pubblici occorre rivolgersi ad istituti di credito, che il più delle volte non sono disposti ad investire su progetti dal rientro poco sicuro. Ne consegue che chiunque volesse imbarcarsi nell’impresa di avviare una start up dovrebbe disporre di un capitale di partenza sostanziale; cosa che ad oggi ben pochi possono permettersi. L’Italia sembra quindi non essere un paese per giovani… ma è veramente così?
Il debutto delle start up italiane nella Top 100 di Red Herring
A dispetto delle difficoltà burocratiche ed economiche, il potenziale di innovazione degli startupper italiani negli ultimi anni sembra essersi potenziato. Viene quasi da pensare che i numerosi ostacoli siano serviti ad alzare il livello della sfida e a far emergere progetti di eccellenza. È quanto sottolinea un articolo pubblicato ieri nella rubrica Italianvalley della rivista online Wired Italia, che fa notare come ben 5 start up italiane siano per la prima volta entrate nella Red Herring Europe Top 100, una classifica che dalla metà degli anni novanta celebra le imprese più innovative sul territorio europeo. Fra tutte le classificate italiane spicca lo stravagante progetto della D-Orbit, la cui missione è quella di elaborare dispositivi in grado di rimuovere dall’orbita satelliti e oggetti spaziali non più utilizzati e che promette “uno Spazio più pulito per una Terra più sicura”. In sostanza, la creatività non è sicuramente una risorsa che scarseggia nella nostra penisola: un dato che farà tornare il sorriso anche ai più pessimisti. Da sola però la capacità di innovare potrebbe non bastare: sempre meglio quindi individuare alcune “regole di vita” che possono aiutare gli aspiranti startupper ad autosostenersi.
Il breviario dell’aspirante startupper: 5 regole per iniziare ad autosostenersi
1. L’arte di risparmiare
Se la tua attività non è ancora partita e sei in attesa di ricevere i finanziamenti necessari, cerca ogni giorno di fare economia e di risparmiare il più possibile. Piccole rinunce quotidiane possono garantirti in futuro una maggiore sicurezza economica. Uno startupper deve essere in grado di ridurre le sue spese all’essenziale!
2. Elimina i costi fissi
I costi fissi sono il tuo nemico numero 1. La flat del tuo Smartphone, l’abbonamento a Sky, la quota mensile della palestra, sono tutte cose di cui puoi fare a meno, almeno finché la tua attività non sarà avviata. Se non sei pronto a queste rinunce forse dovresti rivedere i tuoi propositi!
3. Mobilità vs stabilità
Parti dal presupposto che per portare avanti i tuoi progetti non ti serve un ufficio: puoi benissimo utilizzare un garage o prendere a noleggio un ufficio temporaneo. Se hai delle risorse, investile sulla mobilità e sulla qualità piuttosto che su una stabilità che non sei sicuro di poter mantenere: non assumerti il rischio di ingaggiare una “segretaria praticante” tra le tue amiche o conoscenti. Rivolgiti piuttosto ad un servizio di segretariato a distanza; con un piccolo investimento iniziale ti garantirai da subito una reperibilità ottimale e darai ai tuoi potenziali investitori un’impressione di grande professionalità.
4. Impara a riciclare
Nel rispetto del principio della mobilità, pensa che nulla di ciò che ti circonda deve per forza durare per sempre! Se ti serve una scrivania, un hard disk o un secondo PC, non comprarne da subito uno nuovo ma consulta gli annunci su ebay. Imparando a riciclare ti darai una bella lezione di vita e farai anche qualcosa di utile per l’ambiente che ti circonda!
5. Credi in te stesso!
Potrà sembrare che questa regola abbia poco a che fare con la capacità di autosostenersi economicamente, ma non è così. Un sano ottimismo e la fiducia in se stessi, unite alla consapevolezza di ciò che si è in grado di fare, sono uno stimolo alla creatività e aiutano ad affrontare le sfide e a superarle con successo.
Il mondo delle start up italiane ha forse ancora bisogno di tempo per affermarsi e convincere gli investitori che vale la pena rischiare… Se non altro, come mostra l’articolo di Wired, negli ultimi anni alcuni passi in questa direzione sono stati fatti: auguriamoci quindi che la meta non sia poi così lontana!